venerdì 28 dicembre 2018
mercoledì 26 dicembre 2018
lunedì 24 dicembre 2018
lunedì 10 dicembre 2018
Letteratura Inglese: la letteratura medievale (prima parte)
Gli albori: Beowulf, il poema in antico inglese (prima parte
Il poema appartiene al corpus della poesia eroica ed è composto da 3182 versi in cui possiamo trovare il Prologo e 43 sezioni di lunghezza irregolare. Non possiamo conoscere il nome dell'autore per un semplice motivo: non sappiamo chi l'ha scritto, qui andiamo incontro ad una giungla di difficoltà "simili a quelli che hanno dato vita alla "questione omerica""*. A questo punto mi chiederete "ma almeno sappiamo quando è nato questo problema?" No, sarebbe troppo bello, la data esatta non esiste, possiamo solo ipotizzare che, per vedere la realizzazione del poema, bisogna prendere la macchina del tempo e viaggiare un po' avanti e indietro in epoca pienamente cristiana tra la metà del VII secolo e la metà del IX secolo (e forse anche oltre il IX secolo dato che c'è chi sostiene che il poema sia nato nel X secolo) . Se vogliamo viaggiare nei meandri del linguaggio usato possiamo notare che " la coloritura dialettale è in prevalenza sassone occidentale, ma largamente mista"*, quindi il poema è circondato da molte sfumature dialettali. Temporaneamente faremo una sosta nel panorama dell'epico incipit ma nelle prossime puntate ci sarà molto da camminare nel villaggio di Beowulf. Non cadete dal Drakkar e rimanete bel saldi alla nave.
*citato il libro "Storia della letteratura inglese" a cura di Paolo Bertinetti. Volume primo. Dalle Origini al Settecento
Siamo già passati nei sentieri dell'antico inglese, ma non ci siamo soffermati in uno dei poemi più famosi in antico inglese: Beowulf. Prima di soffermarci in questa avventura, dobbiamo tenere bene a mente che tra il X e il XV secolo l'antico inglese subì dei mutamenti talmente profondi nella fonetica, morfologia, grammatica e lessico da risultare incomprensibile al moderno madrelingua inglese. La dimostrazione più evidente è l'incipit del Beowulf:
Traduzione in inglese moderno:
LO, praise of the prowess of people-kings
of spear-armed Danes, in days long sped,
we have heard, and what honor the athelings won!
Traduzione in italiano:
Attenzione. Sappiamo della gloria, in giorni lontani,
dei Danesi con l'asta, dei re della nazione; che grandi cose
fecero quei principi, nel passato.
*citato il libro "Storia della letteratura inglese" a cura di Paolo Bertinetti. Volume primo. Dalle Origini al Settecento
sabato 8 dicembre 2018
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sabato 16 giugno 2018
venerdì 15 giugno 2018
martedì 12 giugno 2018
Old English: caratteristiche delle lingue germaniche (terza parte)
Come in un'intricata foresta si possono presentare numerosi ostacoli, anche quando viaggiamo nelle sponde della Legge di Grimm ci possiamo imbattere in moltissime eccezioni. Dunque imbarchiamoci in questo mare di casi eccezionali osservando la prima serie di esempi:
lat. spuo (“sputare”) got. speiwan
gr. steivcw (steicho) got. steigan
gr. skoto;" (skotos) got. skadus
Possiamo osservare che questi esempi rimangono occlusive sorde. Da qui possiamo apprendere la formulazione fonetica nella sua essenza:
“le occlusive sorde indoeuropee nel passaggio alle lingue germaniche mutano nelle corrispondenti spiranti sorde; se però sono precedute da s- restano tali e quali”.
Dato che qui vediamo che queste parole sono precedute da -s, la trasformazione in spiranti sordi non può avvenire ma rimane tale e quale.
A questo punto attraversiamo l'altra sponda del fiume delle eccezioni:
gr. ti;" (tis) lat. quis / quod scr. kas- got. hvat
Notiamo che questo panorama di eccezioni è completamente differente da quello descritto in precedenza. Addentrandoci tra questi sentieri di esempi, si intuisce che la loro forma più caratteristica è quella gotica e latina.
Passeggiando nella zona più fitta della foresta, tra queste tre ramificazioni composte da occlusioni, assistiamo ad un'affascinante evoluzione di una quarta occlusiva:
i.e. kw gr. t/p/k lat. qu scr. k got. hv
Gli esiti derivanti dal greco dipendono dal contesto in cui si trova il suono: nel contesto alto (i,e) troviamo (t) , nel contesto medio basso (a,o) possiamo collocare (p) e (k) in presenza di u.
In conclusione, possiamo ammirare un'altra gamma di occlusive indoeuropee che si chiamano labiovelari, che ha esiti tutti suoi. D'ora in poi possiamo osservare una serie di quattro elementi invece di tre. Prima di partire per un'altro viaggio dedicato alla letteratura inglese, visitiamo il borgo della lingua inglese soffermandoci sui giorni della settimana:
Che giorno è oggi?- What day is it today?
the days of the week- i giorni della settimana
Monday-lunedì
Tuesday-martedì
Wednesday-mercoledì
Thursday- giovedì
Friday-venerdì
Saturday-sabato
Sunday-domenica
Ma non è finita qui... Se dobbiamo creare un complemento di tempo, bisogna aggiungere "on", per esempio:
on Monday
on Tuesday
on Wednesday
on Thursday
on Friday
on Saturday
on Sunday
Questo sito sarà sempre il vostro compagno più fidato per la pronuncia:
https://dictionary.cambridge.org/
Alla prossima faremo un tuffo della letteratura inglese e faremo un giro tra i verbi e i tempi verbali. Non perdetevi la prossima partenza:)
Come in un'intricata foresta si possono presentare numerosi ostacoli, anche quando viaggiamo nelle sponde della Legge di Grimm ci possiamo imbattere in moltissime eccezioni. Dunque imbarchiamoci in questo mare di casi eccezionali osservando la prima serie di esempi:
lat. spuo (“sputare”) got. speiwan
gr. steivcw (steicho) got. steigan
gr. skoto;" (skotos) got. skadus
Possiamo osservare che questi esempi rimangono occlusive sorde. Da qui possiamo apprendere la formulazione fonetica nella sua essenza:
“le occlusive sorde indoeuropee nel passaggio alle lingue germaniche mutano nelle corrispondenti spiranti sorde; se però sono precedute da s- restano tali e quali”.
Dato che qui vediamo che queste parole sono precedute da -s, la trasformazione in spiranti sordi non può avvenire ma rimane tale e quale.
A questo punto attraversiamo l'altra sponda del fiume delle eccezioni:
gr. ti;" (tis) lat. quis / quod scr. kas- got. hvat
Notiamo che questo panorama di eccezioni è completamente differente da quello descritto in precedenza. Addentrandoci tra questi sentieri di esempi, si intuisce che la loro forma più caratteristica è quella gotica e latina.
Passeggiando nella zona più fitta della foresta, tra queste tre ramificazioni composte da occlusioni, assistiamo ad un'affascinante evoluzione di una quarta occlusiva:
i.e. kw gr. t/p/k lat. qu scr. k got. hv
Gli esiti derivanti dal greco dipendono dal contesto in cui si trova il suono: nel contesto alto (i,e) troviamo (t) , nel contesto medio basso (a,o) possiamo collocare (p) e (k) in presenza di u.
In conclusione, possiamo ammirare un'altra gamma di occlusive indoeuropee che si chiamano labiovelari, che ha esiti tutti suoi. D'ora in poi possiamo osservare una serie di quattro elementi invece di tre. Prima di partire per un'altro viaggio dedicato alla letteratura inglese, visitiamo il borgo della lingua inglese soffermandoci sui giorni della settimana:
Che giorno è oggi?- What day is it today?
the days of the week- i giorni della settimana
Monday-lunedì
Tuesday-martedì
Wednesday-mercoledì
Thursday- giovedì
Friday-venerdì
Saturday-sabato
Sunday-domenica
Ma non è finita qui... Se dobbiamo creare un complemento di tempo, bisogna aggiungere "on", per esempio:
on Monday
on Tuesday
on Wednesday
on Thursday
on Friday
on Saturday
on Sunday
Questo sito sarà sempre il vostro compagno più fidato per la pronuncia:
https://dictionary.cambridge.org/
Alla prossima faremo un tuffo della letteratura inglese e faremo un giro tra i verbi e i tempi verbali. Non perdetevi la prossima partenza:)
domenica 10 giugno 2018
sabato 9 giugno 2018
venerdì 8 giugno 2018
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domenica 11 marzo 2018
sabato 3 febbraio 2018
Old English: caratteristiche delle lingue germaniche (seconda parte)
Come abbiamo visto nella puntata precedenti, in cui ci siamo introdotti nei meandri della Legge Di Grimm per spiegare il passaggio da un'occlusiva sorda ad un'aspirata, ecco a voi gli esempi che sono la panoramica della suddetta legge:
greco:
path;r (patèr)
trei'" (treis)
devka (deka)
gotico
fadar P > F
πrija T > π
taihun K > H
Per approfondire e incamminarci su altri esempi, vi lascio questo documento che fornisce ulteriori chiarimenti:
https://www.dir.uniupo.it/pluginfile.php/90984/mod_resource/content/1/grimm.pdf.
Nel frattempo, esploriamo il labirinto della Legge di Grimm, un passaggio circoscritto non solo di esempi, ma anche di eccezioni. Innanzitutto, dovete sapere che la Legge di Grimm è chiamata anche rotazione consonantica (Lautverschiebung), e per quale motivo? Perchè questa mutazione consonantica si risolve in uno spostamento circolare dei suoni che è talmente profondo da modificare radicalmente il sistema fonologico. Ma, come abbiamo detto prima, come in una foresta si possono trovare molti ostacoli, anche nella Legge di Grimm ci si può imbattere in svariate eccezioni se confrontiamo la lingua germanica a lingue classiche come il latino o il sanscrito, perché nella lingua germanica possiamo descrivere un passaggio più articolato che ci permette di approfondire il sistema indoeuropeo . Prendiamo come esempio la parola "padre" in lingue come il latino o il sanscrito:
greco latino sanscrito gotico
path;r (patèr) pater pitàr- (iptr-) fadar
In questo caso, nel passaggio dal greco al gotico, prendendo in analisi la parola "padre" nelle suddette lingue classiche, possiamo descrivere il procedimento della mutazione consonantica seguendo questa panoramica:
indoeuropeo-p/greco-p/latino-p/sanscrito-p/gotico-f
A questo punto notiamo che possiamo assistere ad un'effettiva mutazione consonantica solo alla comparsa della lingua germanica menzionata, il gotico, dato che nel greco, latino e sanscrito la parola "padre" mantiene la sua occlusiva sorda indoeuropea.
Nel prossimo viaggio esploreremo gli intricati ostacoli della Legge di Grimm, ma, prima di salutarci, facciamo una sosta nel quartiere della lingua inglese e vediamo come si coniuga il verbo avere (to have) e essere "to be" e presentiamoci a "it".
In primis, quando si usa "it" in inglese?
"It" è un pronome personale neutro difficile da tradurre perché lo usiamo riferendoci ad animali, oggetti e concetti astratti, ma lo usiamo anche per le frasi impersonali in cui manca un soggetto naturale. Viaggiando nei dettagli, vediamo che si usa anche:
-quando parliamo delle condizioni del tempo meteorologico
esempi:
It's (It is) raining-sta piovendo
It was sunny yesterday- ieri c'era il sole
- per parlare del tempo
What time is it?- Che ore sono?
It's (It is) five o'clock- sono le cinque
- per riconoscere qualcuno (o qualcosa) al telefono o quando non si vede
What day is it?-Che giorno è?
It's Thursday- è giovedì
Who is it?-Chi è?
It's me- Sono io
-parlare della distanza
What is it?- Che cos'è?
It's a cat- è un gatto
How far is it to Venice?- Quanto è distante Venezia?
It's (it is) 400 kilometers- sono 400 chilometri
A questo punto vediamo quali parole abbiamo conosciuto
to rain- piovere
was- passato di "to be"- era
sunny- soleggiato/ c'è il sole
yesterday-ieri
Per chiedere l'ora- What time is it?-Che ore sono?
Per rispondere alla domanda- It's five o'clock-sono le cinque
day- giorno
Thursday- giovedì
Who- chi
cat- gatto
How far- quanto dista
kilometers-chilometri
Per la pronuncia, chiedete l'ausilio del sito che vi ho menzionato nella scorsa puntata, al prossimo aggiornamento del blog ve lo segnalo nell'indice.
Prima di salutarci, vediamo come si coniuga al presente "to be" e "to have":
To be
I am - io sono
you are- tu sei
he/She/It is- lui/lei/egli è
we are- noi siamo
you are- voi siete
they are- loro sono
To have
I have- io ho
you have- tu hai
he/she/it has- egli ha
we have- noi siamo
you have- voi siete
they have- loro hanno
Come potete notare, in inglese la coniugazione del verbo essere e avere è meno complessa della loro coniugazione in italiano e sono presenti solo tre eccezioni:
To be:
I am-he/she/it is
To have:
alla terza persona la desinenza subisce una mutazione da ha(ve) a ha(s)
Alla prossima avventura, non perdetevi il prossimo viaggio a bordo del drakkar:).
Come abbiamo visto nella puntata precedenti, in cui ci siamo introdotti nei meandri della Legge Di Grimm per spiegare il passaggio da un'occlusiva sorda ad un'aspirata, ecco a voi gli esempi che sono la panoramica della suddetta legge:
greco:
path;r (patèr)
trei'" (treis)
devka (deka)
gotico
fadar P > F
πrija T > π
taihun K > H
Per approfondire e incamminarci su altri esempi, vi lascio questo documento che fornisce ulteriori chiarimenti:
https://www.dir.uniupo.it/pluginfile.php/90984/mod_resource/content/1/grimm.pdf.
Nel frattempo, esploriamo il labirinto della Legge di Grimm, un passaggio circoscritto non solo di esempi, ma anche di eccezioni. Innanzitutto, dovete sapere che la Legge di Grimm è chiamata anche rotazione consonantica (Lautverschiebung), e per quale motivo? Perchè questa mutazione consonantica si risolve in uno spostamento circolare dei suoni che è talmente profondo da modificare radicalmente il sistema fonologico. Ma, come abbiamo detto prima, come in una foresta si possono trovare molti ostacoli, anche nella Legge di Grimm ci si può imbattere in svariate eccezioni se confrontiamo la lingua germanica a lingue classiche come il latino o il sanscrito, perché nella lingua germanica possiamo descrivere un passaggio più articolato che ci permette di approfondire il sistema indoeuropeo . Prendiamo come esempio la parola "padre" in lingue come il latino o il sanscrito:
greco latino sanscrito gotico
path;r (patèr) pater pitàr- (iptr-) fadar
In questo caso, nel passaggio dal greco al gotico, prendendo in analisi la parola "padre" nelle suddette lingue classiche, possiamo descrivere il procedimento della mutazione consonantica seguendo questa panoramica:
indoeuropeo-p/greco-p/latino-p/sanscrito-p/gotico-f
A questo punto notiamo che possiamo assistere ad un'effettiva mutazione consonantica solo alla comparsa della lingua germanica menzionata, il gotico, dato che nel greco, latino e sanscrito la parola "padre" mantiene la sua occlusiva sorda indoeuropea.
Nel prossimo viaggio esploreremo gli intricati ostacoli della Legge di Grimm, ma, prima di salutarci, facciamo una sosta nel quartiere della lingua inglese e vediamo come si coniuga il verbo avere (to have) e essere "to be" e presentiamoci a "it".
In primis, quando si usa "it" in inglese?
"It" è un pronome personale neutro difficile da tradurre perché lo usiamo riferendoci ad animali, oggetti e concetti astratti, ma lo usiamo anche per le frasi impersonali in cui manca un soggetto naturale. Viaggiando nei dettagli, vediamo che si usa anche:
-quando parliamo delle condizioni del tempo meteorologico
esempi:
It's (It is) raining-sta piovendo
It was sunny yesterday- ieri c'era il sole
- per parlare del tempo
What time is it?- Che ore sono?
It's (It is) five o'clock- sono le cinque
- per riconoscere qualcuno (o qualcosa) al telefono o quando non si vede
What day is it?-Che giorno è?
It's Thursday- è giovedì
Who is it?-Chi è?
It's me- Sono io
-parlare della distanza
What is it?- Che cos'è?
It's a cat- è un gatto
How far is it to Venice?- Quanto è distante Venezia?
It's (it is) 400 kilometers- sono 400 chilometri
A questo punto vediamo quali parole abbiamo conosciuto
to rain- piovere
was- passato di "to be"- era
sunny- soleggiato/ c'è il sole
yesterday-ieri
Per chiedere l'ora- What time is it?-Che ore sono?
Per rispondere alla domanda- It's five o'clock-sono le cinque
day- giorno
Thursday- giovedì
Who- chi
cat- gatto
How far- quanto dista
kilometers-chilometri
Per la pronuncia, chiedete l'ausilio del sito che vi ho menzionato nella scorsa puntata, al prossimo aggiornamento del blog ve lo segnalo nell'indice.
Prima di salutarci, vediamo come si coniuga al presente "to be" e "to have":
To be
I am - io sono
you are- tu sei
he/She/It is- lui/lei/egli è
we are- noi siamo
you are- voi siete
they are- loro sono
To have
I have- io ho
you have- tu hai
he/she/it has- egli ha
we have- noi siamo
you have- voi siete
they have- loro hanno
Come potete notare, in inglese la coniugazione del verbo essere e avere è meno complessa della loro coniugazione in italiano e sono presenti solo tre eccezioni:
To be:
I am-he/she/it is
To have:
alla terza persona la desinenza subisce una mutazione da ha(ve) a ha(s)
Alla prossima avventura, non perdetevi il prossimo viaggio a bordo del drakkar:).
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